




La chiesa di Santo Stefano è stata fondata nel XVII secolo, ma fu rifatta nel 1741 e completamente ricostruita dopo la seconda guerra mondiale.
All'interno si trova una statua di "Santo Stefano" di Emilio Greco.
Nell'anno 1981 la chiesa è stata dotata di 15 vetrate istoriate. L'opera è stata realizzata dalla Ditta Diana di Siena e s’intona egregiamente con lo stile sobrio e austero del tempo. Esse svolgono due temi di santità: i Patroni dei mestieri ed i gruppi ecclesiali che operano in Porto S. Stefano e i Santi che hanno un legame con l'Argentario e la Toscana. Per il primo ciclo le immagini di S. Stefano, Sant'Andrea, S. Giuseppe, S. Anna. S. Barbara. S. Vincenzo de’ Paoli, S. Francesco d'Assisi. Per il secondo le immagini della Serva di Dio Caterina Sordini, S. Paolo della Croce, S. Bernardino, S. Caterina da Siena. Elementi caratteristici sono i grandi lampadari pendenti dal soffitto e disposti in prossimità dei muri perimetrali. Nell' alto campanile coperto a cupoletta, unico elemento architettonico superstite della chiesa precedente, sono installate quattro grosse campane, fuse tra la metà del secolo XVIII e quella del secolo XIX. Oltre all’altare maggiore, in pregevole marmo, sono presenti due altari laterali, dedicati al S. Cuore di Gesù e alla Vergine, sopra i quali sono collocate le relative artistiche statue in legno provenienti dalle famose botteghe d'arte di Ortisei. Il fonte battesimale e le due acquasantiere sono state ricavate dal granito dell'Isola del Giglio. Nel 2004 è stata apposta, sopra la bussola d’ingresso nella Chiesa, una vetrata raffigurante San Giacomo apostolo nella veste di pellegrino e la Vergine con il Bambino.